En
Contattaci: Telefono: +3556969696

PERICOLO CO2 - L’importanza della misurazione di anidride carbonica negli spazi confinati

Prima di accedere a spazi confinati come tubazioni di fognature, pozzetti, impianti di depurazione, serbatoi ecc. è indispensabile assicurarsi che non venga messa in pericolo l’incolumità del personale incaricato. Essendo luoghi poco ventilati, molto spesso vi si accumulano gas infiammabili, esplosivi o tossici, motivo per cui è indispensabile munirsi di rivelatori multigas portatili per la sicurezza personale che avvisino tempestivamente l’opera­tore in caso di pericolo.

CO2 – Un rischio spesso sottovalutato

Alla misurazione della concentrazione di metano (CH4), ossigeno (O2) e anidride solforosa (H2S), è assolutamente fondamentale aggiungere anche il monitoraggio continuo del livello di anidride carbonica (CO2) nell’aria.

Essendo più pesante dell’aria di 1,5 volte, negli spazi poco ventilati l’anidride carbonica si accumula sul fondo. In questi casi l’unico modo per rimuoverla è la ventilazione forzata mediante aspiratori. Al contrario della convinzione comune, la pericolosità dell’anidride carbonica non è data solo dalla conseguente diminuzione della concentrazione di ossigeno nell’aria respirata, ma soprattutto dalle sue proprietà tossiche che si rivelano molto pericolose a partire da concentrazioni relativamente basse.

Gravi conseguenze già a concentrazioni basse di CO2

L’anidride carbonica colpisce principalmente il sistema centrale nervoso, provocando già a concentrazioni basse depressione, stanchezza e difficoltà a concentrarsi. Tuttavia i danni che ne conseguono possono essere ben più gravi: l’affaticamento può portare infatti la persona a sdraiarsi sul suolo, dove la concentrazione di CO2 è maggiore, esponendola a conseguenze fisiche più gravi (da un semplice effetto narcotico al coma profondo) che potrebbero debilitare il corpo a tal punto da impedire la fuga.

Monitoraggio di anidride carbonica mediante la misurazione del livello di ossigeno? Sbagliato e pericoloso!

A dispetto di credenze comuni, non è possibile monitorare l’anidride carbonica mediante la misurazione della diminuzione della concentrazione di ossigeno nell’aria. L’ossigeno all’interno dell’aria ambiente rappresenta infatti solo circa 1/5 (21 %vol.) del volume totale e, di conseguenza, anche il gas in entrata rimpiazza solo 1/5 dell’ossigeno. Nella maggior parte dei rivelatori multigas la soglia del pre-allarme per carenza di ossigeno è di 19 %vol. Ciò significa che il primo allarme avviserebbe in presenza di una concentrazione di 1,9 * 5 = 9,5 %vol. di CO2 ed il secondo alla soglia di 19,5 %vol. di CO2. A queste concentrazioni vi è già il pericolo di perdita dei sensi, morte per asfissia e paralisi di centri vitali nel giro di pochi secondi. Il limite inferiore d’esposizione di CO2 sui posti di lavoro è fissato a 0,5 %vol.

Volete saperne di più? Scaricate qui (nella sezione Download della pagina) l’articolo completo, all’interno del quale troverete anche “Le 8 Regole d’oro per la protezione da anidride carbonica”.

Per maggiori informazioni contattate i nostri uffici – i nostri tecnici saranno lieti di aiutarvi!